domenica 15 giugno 2014

ESCAPE FROM TOMORROW - Topolino non abita più qui

Questo è il film che in america ha creato molto scalpore negli ultimi tempi. Si tratta di un vero e proprio film indipendente, girato clandestinamente dentro il parco di divertimenti di Disney World in Florida. Per girare questa pellicola la troupe è stata ridotta ai minimi termini al punto di doversi trasmettere le istruzioni tramite sms.
Il film è stato portato al Sundance Film Festival dove ha avuto un enorme successo.

TRAMA:

È la storia di un padre che nell’ultimo giorno di vacanza a Disney World con la famiglia riceve dal capo la telefonata del suo licenziamento. L’uomo decide di tenere nascosta la notizia a moglie e figli per non rovinare loro il divertimento, ma improvvisamente la sua giornata, in quello che dovrebbe essere il posto più felice al mondo, diventa una discesa nell’incubo. Gradualmente comincia a perdere lucidità, a soffrire di allucinazioni, i personaggi delle giostre diventano lo specchio delle sue paure più nascoste. Un viaggio nell’abisso che a tratti ricorda da vicino la gita ai Giardini Duff dei Simpson. Cresce nell’uomo l’inquietudine per la giovinezza perduta, man mano che aumenta la sua ossessione per due adolescenti francesi che incrociano più volte il suo cammino nel parco. Il tema principale che sembra emergere è, però, quello di fare i conti con la propria infanzia, con il rapporto con il proprio padre, ora che spetta a lui il ruolo del genitore nello stesso luogo dove era solito andare da piccolo. Al film non manca mai l’umorismo, a volte si sorride per l’inevitabile critica sociale alla casa di Topolino, a volte per l’assurdità di certe situazioni, ma il regista Randy Moore non perde mai di vista l’elemento psicologico di una storia che non avrebbe potuto essere ambientata in altro posto. Disneyland diventa così parte integrante della storia. La pellicola è stata girata in un efficace bianco e nero per motivi pratici (mascherare alcune imperfezioni dovute alle riprese clandestine), ma anche narrativi, spogliando dei colori forti il parco è come se lo si spogliasse della felicità. Funziona e anche se non tutto sembra aver senso, soprattutto quando si tratta di tirare le somme, non bisogna dimenticare lo spirito surrealista che pervade la pellicola. Da vedere.


Naturalmente il film si trova solo in lingua originale o con i sottotitoli.







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