TRAMA: Una giovane donna analizza la sua distruttiva malattia mentale usando una macchina sperimentale, The Siamese Burn, ideata per eliminare le personalità multiple. Man mano che Suki viene curata, viene perseguitata da un’idea… cosa accadrà se l’ultima identità non desiderata è lei?
Il film è un buon thriller sci-fi che alterna momenti di pazzia, azione e sensazioni claustrofobiche, il tutto avvolto da una interessante atmosfera dark. Ottima la fotografia e la cura quasi maniacale che ha il regista per i piccoli dettagli. Le scenografie sporche e underground ci riportano senza dubbio alla idea di fumetto, come una buona parte delle inquadrature. Il regista senza dubbio non si vuole allontanare troppo dall'idea di base del fumetto, scelta tra l'altro coraggiosa e molto difficile, che però sembra essere riuscita.
Bravissima anche Katie Cassidy che riesce a dimostrare di non essere una semplice attricietta da serie tv per famiglie.
Con questa pellicola, a mio modesto parere, si dimostra sempre più vera l'idea che i graphic novel saranno ormai i nuovi romanzi del futuro, da dove i registi potranno attingere per trovare buoni soggetti o idee cinematografiche, non è la fine di niente comunque, è solamente un nuovo inizio.
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