mercoledì 22 marzo 2017

KONG: SKULL ISLAND - LA RECENSIONE



















CARO BILLY, TI CONVIENE ANDARE AL CINEMA A VEDERE QUESTO FILM.  

TRAMA:

Nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, un pilota americano e uno giapponese precipitano su un'isola nel sud del Pacifico. I due mentre combattono vengono sorpresi da una grande creatura. Nel 1973, l'ex Capitano del Servizio Aereo Speciale britannico James Conrad viene assunto dall'agente del governo Bill Randa per guidare una spedizione per mappare un'isola, nota come l'Isola del Teschio. Randa recluta anche gli Sky Devils, uno squadrone di elicotteri, precedentemente impegnato nella guerra in Vietnam, guidati dal tenente colonnello Preston Packard. Al gruppo si unisce anche la fotoreporter pacifista Mason Weaver, che crede che la spedizione scientifica sia una copertura di un'operazione militare segreta.

















LA RECENSIONE: 

Dopo il successo di Godzilla, uscito nel 2014, arriva anche il secondo gigante del così detto MonsterVerse, ovvero, il gorilla più famoso della storia del cinema, King Kong. 
Non è difficile immaginare che tra qualche anno vedremo questi due bestioni prendersi a cazzotti in mezzo a qualche grande metropoli, speriamo solo che questa serie non finisca per diventare l'ennesimo polpettone hollywoodiano costituito da venti sequel e dieci spin off. 
Comunque, parlando del film di Vogt-Roberts, che tipo di scimmione abbiamo davanti questa volta? Dico subito che non ha niente a che fare con il classico del 1933 (il quale era già stato omaggiato da Peter Jackson nel 2005), ne tanto meno ha qualche legame con il film del 1976 con Jeff Bridges (che molti farebbero bene a dimenticare), al contrario è possibile trovare molti riferimenti al film del 1962 di Ishiro Honda, con piovre giganti e mostri che vengono risvegliati da esplosioni di bombe, altro riferimento importante è quello di Apocalypse Now di Coppola, in questo caso il regista si è davvero divertito riempendo il film di citazioni e riferimenti: la fotografia color arancione, la barca che ripercorre il fiume, il nome del personaggio di Tom Hiddleston (cioè Conrad) e gli elicotteri da guerra che sparano musica a palla (niente Cavalcata delle Valchirie di Wagner ma Paranoid dei Black Sabbath). 
Il film ha una struttura molto classica, come dovrebbero averla tutti i film d'avventura, la messa in scena è ottima e i personaggi sono perfettamente quadrati e ben delineati: abbiamo l'avventuriero misterioso, la reporter idealista, il cinico professore che nasconde un terribile segreto (interpretato da un grandissimo Goodman) e lo spietato colonnello che ama l'odore del napalm al mattino.
La regia è ben fatta e Vogt-Roberts riesce a dargli anche un tocco personale, non siamo di fronte al solito blockbuster piatto e inconsistente, Jordan Vogt-Roberts a quanto pare sa regalarci sia ottimi film da Sundance (King of Summer), sia ottimi film d'avventura fatti di esplosioni e grossi mostri incazzati che combattono in mezzo alla giungla (al contrario di quella cagata di Jurassic World). 
In poche parole, per citare una frase ricorrente del film, posso solo dire "Caro Billy, vai al cinema a vedere questo film". 




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