mercoledì 4 marzo 2015

WE ARE THE BEST! - LA RECENSIONE






















UNA STUPENDA COMMEDIA SVEDESE PER TUTTI QUELLI CHE RIMPIANGONO L'ADOLESCENZA.

TRAMA: 
Stoccolma, 1982. Bobo, tredici anni, affronta con una certa intraprendenza la propria adolescenza inquieta. La sua amica del cuore è la coetanea Klara, con la quale condivide una fiera marginalità rispetto agli altri compagni di scuola. Bobo suona il basso e Klara la batteria, amano il punk, vorrebbero una band tutta loro. La svolta avviene quando conoscono Hedvig, bravissima a suonare la chitarra (classica). La convertono al rock e a tagliarsi i capelli suscitando l’ira della madre e finalmente, suonano. Il loro motto è: “Il punk non è mai morto”. Sono inseparabili, finché incontrano un ragazzo già affermato nell’emergente giro “rockettaro” della città, e del quale si invaghiscono sia Bobo che Klara.

 E' una bellissima commedia, che come sempre arriva con qualche annetto di ritardo nel nostro paese. Un film dove le protagoniste sono tre piccole tredicenni che riescono a trovarsi perfettamente a loro agio nei panni dei loro personaggi. 


LA RECENSIONE: 

Questa commedia è l'ennesima dimostrazione di come il cinema nordico stia sfornando sempre di più ottime pellicole e di come noi neanche ce ne rendiamo conto.
Questo film, anche se dagli schemi semplici, riesce a sotterrare tutte le stupide pellicole adolescenziali prodotte nel nostro paese. Le tre giovani protagoniste, che sembrano non curarsi affatto della cinepresa che le sta filmando, riescono con semplicità, naturalezza e senza alcuna inibizione a rende questa pellicola unica nel suo genere, con i loro atteggiamenti riescono a farci ridere, a farci provare tenerezza e a riportarci ai tempi dell'adolescenza. Per tutto il film le tre giovani punk riescono a farsi odiare veramente da tutti, si fanno prendere in giro a scuola, vengono ignorate a casa, discriminate alla sala prove e cacciate dal centro commerciale, così, riescono a trovare la loro felicità solo standosene tra loro e fregandosene di tutto e tutti.
Molto bella la regia, che usa una tecnica quasi amatoriale, con molti movimenti di macchina, inquadrature a campo lungo e zoom a non finire.
Per l'ennesima volta ci dobbiamo mettere con la testa sottoterra e renderci conto che non possiamo competere con queste pellicole.



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