sabato 6 maggio 2017

NURAGHES S'Arena - LA RECENSIONE





















E' IL FUTURO QUELLO CHE HAI VISTO? O ERA L'INFERNO? 

TRAMA: 

Gli incubi perseguitano '''Arduè''' (Salmo), qualcosa dall'inferno cerca di comunicare con lui. Il ricordo di sua figlia si fà vivo ogni notte... il rimorso per non averla salvata lo tormenta da troppo ormai. Una volta scoperto il nome dell'assassino, il guerriero Arduè, accompagnato dal maestro '''Bachis''' interpretato da Ally McClelland (Robin Hood, Valhalla Rising), affronta un lungo viaggio per poter partecipare ad un segreto e sanguinario torneo. Un'arcaica arena di sabbia in mezzo al verde, dove il bronzo si mischia alla carne e gli sciamani reclutano i migliori guerrieri dell'isola. Sarà li che Arduè affronterà ogni singolo combattente per arrivare in cima e sfidare l'uomo che gli ha tolto tutto, '''Ischidos''' l'immortale (Michael Segal).






















LA RECENSIONE: 

Se vivessimo in un paese normale Aragoni sarebbe già stato sommerso da decine di proposte di produttori cinematografici che lo implorano di realizzare un film tutto suo, purtroppo non viviamo in un paese normale e quindi credo che il caro Aragoni si dovrà accontentare di restare nel circuito del cinema indipendente (almeno per adesso). 
Che cosa si può dire di questo piccolo gioiello girato nella bellissima isola sarda? Gli aggettivi che mi vengono in mente per descriverlo sono solo tre: sporco, violento, e apocalittico. 
Con un budget di soli 7.000 euro il regista è riuscito a tirare fuori un corto che, in soli venti minuti, riesce a far impallidire buona parte delle grosse pellicole italiane e che, per l'ennesima volta, ci da la dimostrazione che un altro tipo di cinema in Italia è assolutamente possibile, basta volerlo.
Nuraghes è una pellicola originale, curata e ben diretta, con una fotografia assolutamente fantastica, realizzata dallo stesso regista e da Andrea Folino e Emilio Canu: buia come piume dei corvo, fredda come una pila di teschi umani e solare ed accecante come l'arena del combattimento. 
A tempo di ritmi tribali seguiamo il protagonista affrontare il suo percorso verso la vendetta e la divinità, vedendolo attraversare stupende location naturali che il regista è riuscito a catturare in tutto il loro splendore e che ci fanno capire che razza di paradiso sia questa isola. 
Non siamo di fronte ad una pellicola semplice, anzi, si nota uno studio e una ricerca dietro questa opera, non è solamente uno dei tanti film d'azione con grossi energumeni che si uccidono a colpi di spada, c'è l'amore per la propria terra dietro, per le proprie radici e per la propria cultura, lo si nota nella ricostruzione degli ambienti, nel trucco, nelle acconciature e nei costumi (le armature sono assolutamente perfette). 
Le scene di lotta sono girate con un grande occhio e la partecipazione di Ally McClelland gli da assolutamente una marcia in più, il rapper Salmo se la cava alla grande nella parte del protagonista, non aprendo mai bocca punta tutto su espressioni e sguardi di sofferenza, così facendo dimostra di sapersela cavare molto meglio di tanti altri suoi colleghi che recitano invece in stupide Fiction Rai o in film raccapriccianti (tipo Zeta). 
In conclusione posso dire che il film di Aragoni è promosso a pieni voti e non dovete assolutamente perdervelo: tra esoterismo e atmosfere apocalittiche verrete trasportati in una terra lontana e dimenticata, una sorta di Valhalla dove per diventare delle divinità si è obbligati a far scorrere il sangue. 



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