giovedì 26 marzo 2015

RUSS MEYER - TRA SESSO E VIOLENZA





























Violenza, sesso, corse in auto, donne spietate e dalle forme prosperose.

Nato in California il 21 marzo del 1922 e morto il 18 settembre del 2004, Russ Meyer, è stato uno dei più grandi e spesso censurati registi del cinema d' exploitation, in particolare del sexploitation, genere che ai suoi tempi veniva molto sottovalutato non che snobbato da un certo tipo di critica.

Proiettato nei famosi Grindhouse, i celebri cinema dove venivano fatte intere maratone di film di serie-b, spettacoli di burlesque e proiezioni di pellicole pornografiche, il cinema d'exploitation diventò uno dei generi più proliferi durante tutti gli anni sessanta e settanta.

LO STILE DI MEYER:

Gli ingredienti dei dei film di Meyer e del genere sexploitation erano molto semplici: violenza spietata, esibizionismo femminile, corse in auto, personaggi inclini al razzismo, poliziotti impotenti e belle donne dai grossi seni. Meyer, con il suo stile inconfondibile ed originale, è riuscito con gli anni a diventare una vera e propria icona di un certo tipo di cinema, riuscendo con astuzia e ingegno a mescolare vari stili e generi diversi tra loro, come la pornografia, il pulp, il dramma, la satira, lo stile pop e lo stile cartoonesco. Nel 1965 avviene l'incontro con quella che diverrà l'icona del cinema d'explpitationTura Satana, attrice con la quale girerà il suo film più famoso "Faster Pussycat, Kill! Kill!"

TURA SATANA: 

Andrebbe fatto un articolo a parte (e forse lo farò) per descrivere questa icona del cinema di genere. Nata in Giappone da padre nipponico e madre di origini metà cheyenne e metà irlandesi, si trasferisce a Chicago con la famiglia (dove fu vittima di uno stupro a soli nove anni), a 13 si sposò e divorzio qualche mese dopo , fu il capo di una gang femminile, fece la venditrice di sigari, la ballerina di burlesque ed infine diventò un' attrice ed un'icona del cinema di serie b.

russ meyer

10 PELLICOLE PER RICORDARE RUSS MEYER E IL CINEMA SEXPLOITATION: 


The Immoral Mr Teas - 1959 


E' il film che ha dato il via al genere nudie-cuties, una stravagante pellicola che ci racconta la storia di un timido e impacciato rappresentante di dentiere che, dopo un intervento oculistico, acquista il dono della vista a raggi x. 
E' una pellicola a bassissimo costo, un film che mescola commedia, erotismo e il mondo della psicanalisi freudiana. 
































Wild Gals of the Naked West - 1961 

E' una pellicola dai toni cartooneschi e fumettistici, un film che mescola genere western, erotismo e commedia. In questa opera seguiamo le vicende di una stravagante cittadina del selvaggio west, un luogo pieno di giocatori d'azzardo, pistoleri che non fanno altro che sfidarsi in interminabili duelli, prostitute che catturano i loro clienti al lazzo e indiani armati di bazooka.


























Lorna - 1964  

Lorna è uno dei capolavori di Meyer, un dramma ambientato nel profondo sud statunitense che, come disse il regista, trova la sua ispirazione nel cinema neorealista italiano. 
E' una pellicola girata con un bellissimo bianco e nero, un film che sembra iniziare come un rape revenge ma che si conclude in una storia d'amore, spiazzando così completamente il pubblico e lasciandogli dentro una grande amarezza. 






























Mudhoney - 1965 

E' il secondo capolavoro del regista (per alcuni anche il suo miglior film), una pellicola che si ispira a Furore di John Ford e che a sua volta ha ispirato il nome della famosa band grunge di Seattle degli anni 90. 
Sempre con una stupenda fotografia in bianco e nero, Meyer, ci racconta una storia fatta di violenza, gelosia e adulterio, che finirà per sfociare in un drammatico e atroce finale. 





Motorpsycho - 1965 

E' una storia di biker dove Meyer questa volta mette da parte l'erotismo e si concentra invece sull'azione, sul dramma e sui traumi mentali dei reduci del Vietnam. 
Un film che anticipa "Easy Rider" di Hopper, ma che sembra anche prendere ispirazione dal famoso film con Marlon Brando "Il Selvaggio". 

































Faster, Pussycat! Kill! Kill! - 1965 

E' forse il film più conosciuto e amato del regista, una pellicola che riprende lo schema del precedente Motorpsycho, ma dove questa volta, al posto di tre motociclisti, troviamo tre bellissime ballerine dalle forme provocatorie, le quali, si divertono a girare con le loro auto da corsa nel deserto e a tormentare giovani coppie. 





























Mondo Topless - 1966 

E' una sorta di documentario ambientato sulle spiagge della California. In questa pellicola, fatta per il circuito dei drive in, vediamo un gruppo di spogliarelliste (sempre armate di grosse tette) ballare nude e raccontare fatti della loro vita. 



Vixen - 1968  

In questo film seguiamo le vicende di una ninfomane di nome Vixen, la quale, si diverte a scatenare i sui impulsi sessuali con chiunque gli capiti a tiro. Vixen inaugura il periodo pop del regista e anche quello più spinto (infatti la pellicola è forse quella che dette più problemi di censura a Meyer). 


























Lungo la valle delle Bambole - 1970 

E' considerato da Meyer stesso "il suo capolavoro", un film che per la prima volta vede il regista lavorare sotto una grossa major, una pellicola che mostra il vero talento di Meyer alla regia, il quale, riesce a raccontarci una vera storia fatta di "sesso, droga e rock n roll". 




























Le deliranti avventure erotiche dell'agente speciale Margò (1976) 

E' un film completamente fuori dagli schemi, una pellicola dove questa volta Meyer spinge veramente il piede sull'acceleratore e porta il tutto a delle situazioni paradossali che mescolano: scene di karate, sosia di Hitler, scene erotiche e scene lesbo, humor nero, suoni cartooneschi e violente scene splatter (in poche parole tutto quello che un vero amante del genere cerca). 
























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