mercoledì 11 marzo 2015

TUSK, IL NUOVO HORROR DI KEVIN SMITH - LA RECENSIONE


















TUSK: UN FILM CHE MESCOLA CINEMA HORROR, UMORISMO E UOMINI TRICHECO.

TRAMA: 
Specializzato nel raccogliere strane storie da personaggi bizzarri per il suo popolare podcast, il giornalista radiofonico Wallace viaggia verso il Manitoba per incontrare un vecchio marinaio, in sedia a rotelle, che sostiene di essere stato salvato da dei trichechi dopo un naufragio. Presto si renderà conto dell'insanità mentale del suo ospite, che lo rapisce per effettuare su di lui strani esperimenti.

























E' un'opera inquietante e allo stesso tempo ironica, diretta dal grande Kevin Smith e che ha tra i suoi protagonisti attori come Michael Parks, Justin Long e Johnny Deep. La pellicola è la prima di una trilogia intitolata "True North Trilogy", che proseguirà con altri due film intitolati Yoga Hosers e Moose Jaws. 


RECENSIONE: 

Dopo Red State, pellicola che aveva lasciato tutti a bocca aperta, il grande regista nerd, amante dei fumetti e appassionato della saga di Guerre Stellari, riesce di nuovo a stupirci con una nuova opera dai toni horror, grotteschi e comici. Partiamo dal cast: le due punte di diamante del film sono senza dubbio l'attore Michael Parks (già apparso nel precedente Red State) e il fantastico Johnny Deep, che a mio pare ci regala la sua migliore interpretazione degli ultimi 10anni, unico punto debole forse è l'attore Haley Joel Osment, che risulta quasi inutile nella sua interpretazione, diciamo che se ci fosse stato un qualsiasi altro attore al suo posto non se ne sarebbe mai accorto nessuno. Un'altro punto interessante è certamente l'umorismo, che Smith riesce sempre a mettere in evidenza usando quei fantastici dialoghi che sono diventati ormai il suo marchio di fabbrica. Ma il film non è solo battute e dialoghi, infatti è anche un'opera dai toni horror che riesce a scioccare e inorridire lo spettatore, molto meglio di qualsiasi altra stupida pellicola di Hollywood dai costi astronomici e dall'uso esagerato della computer graphic. Smith con questa opera dimostra senza dubbio anche una maturazione artistica e personale, ci fa capire che non vuole essere etichettato a vita come il nerd amante di Guerre Stellari e ce lo fa capire proprio usando il protagonista, il quale in un momento del film, parlando con la sua ragazza dichiara "facevo stupide battute su Star Wars e non potevo pagarmi le bollette". 
Smith dimostra anche di essere un regista che sa adattare le sue storie ai tempi che vivono, infatti, in questa pellicola riesce ad inserire contesti attuali come l'uso eccessivo di Internet, dei cellulari e la passione delle persone per gli stupidi video di Youtube, che sono diventati ormai un vero e proprio fenomeno di massa. Possiamo dire che ancora una volta il caro Kevin non ci ha affatto delusi e aspettiamo con ansia i prossimi due capitoli di questa stupenda trilogia.



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