giovedì 25 febbraio 2016

CINEMA DI GENERE: I CINECOMICS ITALIANI



















Esce oggi nelle sale italiane "Lo Chiamavano Jeeg Robot", di Gabrile Mainetti, il film che potrebbe dare il via alla nascita del genere cinecomics anche nel nostro paese e che potrebbe convincere le produzioni italiane e reinvestire nel cinema di genere. 
Ormai il cinema dei grandi incassi è quello dei cinecomics, ne sono l'esempio perfetto i film Marvel e DC, che continuano ad essere sfornati in continuazione come se non ci fosse un domani. 
Il guaio di quando cominci a realizzare pellicole senza darti un limite è che si può rischiare che non tutte le ciambelle ti vengano con il buco e noi naturalmente ne sappiamo qualcosa.... 


 Ecco una serie di Cinefumetti italiani, divisi tra opere interessanti e vere e proprie ciofeche. 



Diabolik 
(Mario Bava - 1968)

Diretto dal grande Mario Bava e con le musiche del maestro Morricone, Diabolik, è forse il miglior cinefumetto che abbiamo avuto fino ad ora in Italia. Bava gira un film su commissione con un budget a disposizione molto basso, riuscendo però a dare vita a stupende scene d'azione e ottime scenografie, rivisto oggi acquista, grazie alle inquadrature e ai costumi, uno stupendo stile vintage dalle atmosfere pop. 





   Kriminal e Il Marchio di Kriminal 
    (Umberto Lenzi e Fernando Cerchio - 1966 1967)


Sono due film basati sullo storico personaggio creato da Max Bunker e Magnus. Il primo film, diretto dal grande Umberto Lenzi, si allontana molto dal fumetto originale, trasformando il personaggio del cinico criminale in una specie di 007, nonostante questa modifica il risultato finale è molto interessante. Il secondo film, girato da Cerchio, invece resta più fedele alla storia originale e aggiunge anche un tocco di ironia e sarcasmo. 




Satanik
(Piero Vivarelli - 1968) 

E' il secondo personaggio, creato da Max Bunker e Magnus, ad essere portato sul grande schermo. Girato da Piero Vivarelli, Satanik, è un noir con richiami al cinema horror classico e con al suo interno divertenti messaggi erotici nascosti. 





Mister X 
(Piero Vivarelli - 1967)

Prima ancora che riuscisse a girare Satanik, Vivarelli, era riuscito a realizzare il live action di un altro personaggio dei così detti "Fumetti Neri", il famigerato Mister X. Al contrario di Satanik però questa pellicola non è assolutamente riuscita, colpa anche dei costumi ridicoli e della pessima sceneggiatura, non a caso il film con il tempo è stato dimenticato (per fortuna aggiungerei). 







ARGOMAN - SUPERDIABOLICO
(Sergio Grieco - 1967)

Conosciuto con il titolo "Come rubare la corona d'Inghilterra", è una pellicola girata veramente con pochi mezzi e che si diverte ad unire tre filoni cinematografici: lo spionaggio, la fantascienza e il genere supereroico. Purtroppo il risultato è veramente scadente e il film entra a pieni meriti nella top ten delle pellicole trash italiane. 






 FLASHMAN 
(Mino Loy - 1967)

Mino Loy come produttore è riuscito a dare vita ad ottime pellicole del cinema di genere, come "Mangiati Vivit!", "Roma a mano armata" o "Cannibal Ferox", purtroppo come regista non è mai riuscito a fare altrettanto e Flashman ne è la dimostrazione.






Goldface, il fantastico superman
(Bitto Albertini - 1968) 

Grazie a una co-produzione Italo Spagnola nasce questo strano e subito dimenticato supereroe chiamato "Goldface". Uno strano mix tra un supereroe e un lottatore di wrestling messicano. 






L'uomo Puma
(Alberto De Martino - 1980) 

Anche se il film è girato da un maestro del cinema di genere come De Martino, a malincuore dobbiamo dire che questa è la pellicola meno riuscita del regista. "L'uomo Puma" è un film nato per sfruttare il successo di Superman di Richard Donner, risultando però, al contrario del film di Donner, una pellicola scadente sotto ogni punto di vista, che con il tempo è riuscita a diventare un'opera cult per tutti gli amanti del cinema trash. Unico attore che salviamo è il caro Donald Pleasence, anche se continuiamo a chiederci come abbia voluto rovinarsi il curriculum con una ciofeca del genere. 

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