lunedì 16 maggio 2016

ZETA - LA RECENSIONE

ZETA: UNA STORIA "POCO" HIP HOP PER UN FILM MOLTO BANALE.

TRAMA:

Alex/Zeta (Diego Germini), Gaia (Irene Vetere) e Marco (Jacopo Olmi Antinori) sono tre amici poco meno che ventenni con il sogno di sfuggire al destino che la società ha in serbo per loro. La vita di strada, il lavoro al mercato, i casermoni di periferia, la povertà, il piccolo spaccio, il sogno dell’hip hop: questa è la vita per Alex fino a che il sogno non diventa realtà, e lui si trova catapultato nel mondo del rap a giocarsi la sua partita e a far vedere quanto vale.



LA RECENSIONE:

Non riesco ancora a credere che ci sono stati siti di cinema, così detti "specializzati", che sono riusciti parlare bene di questo film, dandogli 4 stelle su 5 o addirittura affermando "finalmente è uscito un film sull'Hip Hop in Italia".
Questa pellicola non ha niente a che vedere con l'Hip Hop e ancora meno con il cinema; un film che non è altro che una tiritera di luoghi comuni, frasi fatte, scene dalla lacrimuccia facile e finti moralismi, una pellicola che deve rimarcare il fatto di quanto faccia schifo la grande industria discografica, di quanto sia giusto essere se stessi e che ci ricorda di non dimenticare mai gli amici e bla bla bla.... Un film che parte con la voce fuori campo e che recita frasi fatte che sembrano uscite da un film di Moccia, del tipo "nessuno ti regala niente, tutto dall'alto sembra più facile, non voglio essere come gli altri, ecc...", un accozzaglia dei peggiori stereotipi messi tutti in un unico contenitore, con attori dalle facce all'acqua di rose che dovrebbero farci credere di venire da quartieri malfamati peggiori del Bronx, dove vengono bruciate auto, dove si scappa dalla polizia e dove la droga scorre a fiumi.
Il soggetto della storia è veramente buttato via, con personaggi che non sono altro che delle macchiette e attori che recitano male una storia ormai scontata: il manager cocainomane che pensa solo a sfruttare il povero ragazzo di strada, il produttore duro e puro che poi riprende il suo pupillo, l'amico sfigato che fa una brutta fine, la ragazza dell'amico sfigato che poi lo tradisce con il protagonista, ecc... senza dimenticare gli orribili cammei dei rapper italiani, messi a forza nella pellicola solamente per attirare il loro pubblico al cinema: abbiamo Fedez che dovrebbe fare un 26enne vissuto proprietario di un locale che spaccia pillole di saggezza ad un ragazzo di due anni più piccolo di lui, Clementino che sembra il Claudio Cecchetto dell'Hip Hop, Ensi che appara per fare mezzo freestyle e J-Ax che compare come una figura mistica nel bagno di un locale. Non perdete il vostro tempo a guardare questa pellicola se amate il cinema, mentre se invece amate l'Hip Hop il mio consiglio è di ascoltarvi SxM dei Sangue Misto, almeno non butterete via un'ora della vostra vita.




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