Icona leggendaria per tutti gli appassionati del genere, spesso apprezzato e anche invidiato da colleghi del calibro Roger Corman, citato da maestri come Federico Fellini e fonte di ispirazione per tutti i più grandi registi del genere horror e thriller: Dario Argento, Martin Scorsese, Joe Dante, John Landis, Tim Burton e Quentin Tarantino (sono solo alcuni dei nomi che sono stati influenzati dal cinema Baviano).
Con il suo modo di fare cinema, le sue storie, l'uso innovativo della macchina da presa e la sua estetica originale e avanguardista, il nome di Bava è riuscito negli anni ad entrare a pieno merito tra i grandi maestri della storia del Cinema.
Per il compleanno del maestro eccovi 10 titoli fondamentali per conoscere il cinema di Mario Bava:
LA MASCHERA DEL DEMONIO (1960)
Esordio alla regia di Bava e da molti considerato il capolavoro del regista (io sono tra quelli). "La maschera del demonio" è un horror gotico senza precedenti, un film che è riuscito a dare un nuove tipo di stile al genere, una pellicola dove si parla di vampiri, stregoneria, reincarnazione e dove a farla da protagonista sono le scenografia e la stupenda fotografia in bianco e nero (senza dimenticarci la bellissima Barbara Steele).
LA RAGAZZA CHE SAPEVA TROPPO (1963)
Dopo il cinema horror Mario Bava decide di rivoluzionare anche il genere Giallo e lo fa con una pellicola che sarà di grande ispirazione per tutti i registi di genere italiano (in particolare per il maestro Dario Argento).
Per la prima volta assistiamo ad un thriller completamente Made in Italy, dove, nella bellissima cornice di una Roma notturna e vuota, seguiamo le vicende di una turista americana che dopo aver assistito ad un omicidio farà di tutto per riuscire a scoprirne il colpevole.
I TRE VOLTI DELLA PAURA (1963)
Uscito all'estero con il titolo Black Sabbath (indovinate quale gruppo si è ispirato a questo film per il nome) ci troviamo questa volta di fronte ad un film diviso in tre episodi: "Il telefono" (thriller dallo stile Hitchcockiano), "I Wurdalak" (una storia di vampiri con il grande Boris Karloff) e "La goccia d'acqua" (una storia di fantasmi che ancora oggi resta uno dei migliori lavori del regista).
PS: da notare il divertente e originale finale meta-cinematografico.
LA FRUSTA E IL CORPO (1963)
Altro Horror di matrice gotica che mescola morbosità, sadismo e fantasmi. Interpretato dal grande Cristopher Lee e dalla stupenda Daliah Lavi, "La frusta e il corpo", è senza dubbio una pellicola che ancora oggi riesce a scandalizzare ed affascinare al tempo stesso, un film dove i temi principali sono la paura e il sadomasochismo.
SEI DONNE PER L'ASSASSINO (1964)
Bava torna al thriller e anche questa volta crea una pellicola che farà scuola in tutto il mondo. "Sei donne per l'assassino" è un Giallo che lancia la figura del Serial Killer con guanti ed impermeabile nero, il quale, si diverte ad uccidere in maniera sadica e violenta sei modelle d'un atelier di moda.
In questa stupenda pellicola, che sarà di ispirazione per Dario Argento (da notare la scena dell'affogamento nella vasca), troviamo uno dei migliori lavori del maestro, un film dall'estetica pop e da movimenti di macchina veramente innovativi ed originali.
TERRORE NELLO SPAZIO (1965)
Questa volta Bava si cimenta con la fantascienza, dando vita per la prima volta ad una pellicola che mescola cinema sci fi e cinema horror.
Girato con un budget molto basso, il regista, riuscì a dare vita ad un film fantascientifico fatto di tappeti di nebbia, luci pop, vampiri spaziali e grandi silenzi che danno un vero tocco orrorifico all'opera, anticipando così di anni altri capolavori del cinema come Alien di Ridley Scott.
OPERAZIONE PAURA (1966)
Il maestro torna al cinema gotico e gira una pellicola horror completamente fuori dagli schemi (sia per narrazione che per tecnica di regia). Con "Operazione Paura" ci troviamo di fronte ad un film ricco di piani sequenza, zoom, una fotografia pop e molti richiami al cinema espressionista tedesco di Murnau. Girato sempre con un basso budget il film fu un vero fallimento commerciale ai suoi tempi, ci vollero anni perchè questo piccolo gioiello fosse ampiamente rivalutato fino ad essere considerato poi uno dei migliori lavori del regista.
PS: Federico Fellini rubò il personaggio della bambina che gioca con la palla per inserirlo nell'episodio "Tommy Dammit" contenuto nel film "Tre passi nel delirio".
REAZIONE A CATENA (1971)
Conosciuto con il titolo "Ecologia del delitto" è considerato il capostipite del genere slasher movie, il quale, prenderà piede solamente alla fine degli anni 70.
Con "Reazione a Catena" Bava da vita al suo film più cinico e violento, una pellicola con una trama assolutamente intrecciata e controversa, un film dove la spietatezza, la brutalità e un pizzico di ironia (nel finale) la fanno da padroni.
PS: la famosa scena dell'impalamento dei due amanti verrà rubata anni dopo dal regista Steve Miner per il film Venerdì 13: l'assassino ti siede accanto.
LISA E IL DIAVOLO (1972)
E' uno dei film maledetti del regista, inizialmente bloccato dal produttore, il quale, decise di farlo uscire anni dopo con il titolo "La casa dell'esorcismo" (versione ripudiata da Bava). "Lisa e il Diavolo" è una pellicola dove tornano le atmosfere gotiche, i colori pop e l'amore del regista per il macabro e il controverso.
PS: State alla larga dalla versione con il titolo "La casa dell'esorcismo".
CANI ARRABBIATI (1974)
Altro film maledetto del regista, una pellicola che Bava non riuscì mai a vedere finito, in quanto, venne bloccata a fine riprese per il fallimento della casa di produzione per poi essere fatta uscire solamente nel 1996.
E' il film che anticipa "Le Iene" di Tarantino di ben 20anni, un road movie che mescola il thriller e il noir, una pellicola dura, violenta e cinica che sembra non avere personaggi positivi, solo vittime e carnefici (che a loro volta si mascherano da vittime), ma per saperne di più dovete vedere il film.
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