lunedì 7 dicembre 2020

NIGHTMARE SYMPHONY - LA RECENSIONE

Diretto a quattro mani da Domiziano Cristopharo (House of Flesh Mannequins) e Daniele Trani, Nightmare Symphony è un Horror violento e malato che rende omaggio a uno dei più grandi (forse il più grande) registi di genere che abbiamo avuto in Italia, ovvero Lucio Fulci. 

Presentato in anteprima mondiale all’Ischia Global Film & Music Fest e in Selezione Ufficiale al World Film Festival di Los Angeles e al Buffalo Dreams Fantastic Film Festival, il film arriverà da noi a inizio 2021, distribuito dalla TetroVideo e reperibile in DVD e Blu Ray. 










 



UNA SINFONIA NEL CERVELLO

Nightmare Symphony è un tributo/remake ad uno dei lavori migliori e anche più personali del grande Lucio Fulci, ovvero, Un Gatto nel Cervello. 

Come per il Cult del 1985, anche in questo caso assistiamo alla storia di un regista, interpretato da Frank Laloggia (regista del film cult "Scarlatti" e che in questa pellicola interpreta se stesso), impegnato con il montaggio finale del suo ultimo lavoro. Mentre Frank si trova a combattere con produttori, montatori e sceneggiatori per imporre la sua idea di film, un misterioso personaggio inizia a compiere una serie di terribili omicidi. 













Possiamo subito dire che Cristopharo e Trani dimostrano di conoscere il cinema del maestro Fulci, sanno infatti che per rendere omaggio ad un regista come Lucio non si deve puntare solamente sul sangue che scorre a fiumi o sulla violenza gratuita. Per rappresentare l'immaginario Fulciano bisogna addentrarci nel profondo, nel lato disumano delle persone, bisogna abolire il concetto di eroe e di happy ending (il finale deve essere sempre aperto o crudele). 

Sicuramente non ci troviamo davanti ad un Horror fatto per arruffianarsi il pubblico dei Blockbuster (sono i registi che decidono e non il pubblico), ne a un prodotto fatto per il pubblico generalista che passa le giornate su Netflix, ma siamo invece di fronte ad una pellicola indipendente che si sente libera da ogni censura e paletto, un Horror certamente di nicchia, ma che riesce tranquillamente a far passare allo spettatore un'ora e venti senza che debba sbuffare o guardare l'orologio sperando che arrivi la fine. I due registi partono con una scena di sangue iniziale girata come nella migliore tradizione del cinema Giallo/Thriller Italiano, per poi farci tornare con i piedi per terra e continuare a far crescere la tensione e la suspense con un ritmo eccellente, dosando gli omicidi e puntando molto sulla psiche del protagonista, per poi regalarci un finale folle e crudele. 

Primi piani di rasoi che tagliano gole e una fotografica tetra, fanno da cornice ad un film ricco di citazioni, sogni onirici, crudeltà e frustrazione, il tutto narrato con uno schema metacinematografico che cerca di far cadere lo spettatore nel dubbio di cosa sia reale e cosa sia fantasia.

Si tagliano i dialoghi il più possibile e si decide di far parlare la macchina da presa, il tutto accompagnato da musiche a base di Synth che, in questo caso, sono veramente metà dell'opera. 

Gli effetti speciali fanno la loro figura senza far storcere il naso allo spettatore, esattamente come la recitazione degli attori, che risulta sempre di buon livello. E' chiaro che Nightmare Symphony non sia un prodotto digeribile da tutti, o almeno non per chi è stato educato con prodotti mainstream ad alto budget o a Teen Horror pieni di dialoghi, jumpscare e CGI ingombrante. Nightmare Symphony è una pellicola che si rivolge alla nicchia, ma non a quella snob e radical chic da politically correct, ma a quella fetta di amanti del cinema Horror che amavano Fulci e ne riconoscevano e apprezzavano il grande talento registico e la sua visione di cinema. 

Daniele Del Viva

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