giovedì 24 settembre 2020

THE VIGIL - LA RECENSIONE

















Il film d'esordio del regista Keith Thomas, un' opera Horror prodotta dalla Blumhouse che ci porta nel terrificante mondo dei demoni della mitologia ebraica. 

Presentato nel 2019 al Toronto Film Festival, The Vigil, è un Horror di matrice indipendente che ci racconta la storia del giovane Yacov, il quale, dopo aver smarrito la propria fede ed essere rimasto senza lavoro, accetta per una sera di fare da Shomer alla salma di un anziano ebreo sopravvissuto ai campi di stermino. Il ruolo dello Shomer nella cultura ebraica è molto semplice: egli deve vegliare tutta la notte sulla salma del defunto e recitare i salmi ebraici per proteggere l'anima....peccato però che qualcosa di maligno e di sinistro sembri nascondersi in quella casa e la notte non sarà così semplice da superare. 














LA RECENSIONE: 

Se Jordan Peele ha il lato politico, Ari Aster quello pagano, Robert Eggers ha il folklore e la mitologia, a Keith Thomas forse potrebbe toccare il lato religioso. Infatti, a mio avviso, questo nuovo regista potrebbe entrare tranquillamente nella rosa dei nuovi autori del New Horror Americano degli ultimi anni. 

Esattamente come i registi già citati, anche Thomas riesce a raccontare una storia che spaventa, inquieta e mette angoscia senza bisogno di spruzzate di sangue, grida, corse assurde e CGI da videogioco, ma usando invece la tecnica cinematografica dei movimenti di macchina, della giusta fotografia, dei tempi ben inseriti e di una colonna sonora molto efficace. Il regista dimostra di saper sfruttare bene il genere, non lo lascia fine a se stesso, ma lo adopera per raccontare una storia fatta di demoni e traumi personali, mettendo in scena così una pellicola Horror dal basso budget ma dalle grandi idee. Già dalle prime scene si capisce subito che il caro Keith sa tenere in mano la macchina da presa, si intuisce che non scherza con il genere e che non vuole solamente mettere paura, è così infatti che più andiamo avanti e più ci rendiamo conto di trovarci davanti ad un' ottima opera prima che non ci lascerà con l'amaro in bocca.

Il regista usa quasi sempre un'unica location e un cast molto minimale, giocando poi tutto sul senso claustrofobico della prigionia e della reclusione. Attraverso una sola notte assistiamo alla lunga veglia che il protagonista deve affrontare e alle strane situazioni che gli si presentano: misteriose telefonate, presenze maligne e un terribile trauma del passato che sembra non volersene andare. The Vigil non è quindi il classico Teen Movie dal jumpscare facile e dalle battutine alla Jack in The Box o IT, ma è invece un'opera molto più profonda e ragionata, una pellicola Horror che può far pensare e riflettere lo spettatore (oltre a spaventarlo), un film che ha un soggetto molto originale alla base e dove si possono trovare all'interno migliaia di significati: il culto religioso, il lato sociale, il folklore e il dramma personale. 

Credo quindi che Thomas, con questo suo esordio, potrebbe tranquillamente essersi aperto una buona strada nel panorama Horror e consiglio a tutti di tenere d'occhio questo regista che sembra farci ben sperare. 

Daniele Del Viva



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