venerdì 23 ottobre 2015

KNOCK KNOCK - LA RECENSIONE



















ELI ROTH DIRIGE KEANU REEVES IN UN FUNNY GAMES TUTTO AL FEMMINILE. 

TRAMA: 

Evan Webber, marito fedele e padre devoto, rimane a casa da solo per il fine settimana. Inaspettatamente bussano alla porta e chiedono aiuto due giovani donne. Quello che inizia come un gesto gentile si sviluppa in modo pericoloso, prima con la seduzione pericolosa e poi nel gioco mortale del gatto col topo.



















A pochi giorni di distanza dall'uscita di "The Green Inferno" (film girato nel 2013 ma distribuito solo adesso), il regista Eli Roth ci regala il suo quinto lavoro come regista, "Knock Knock". Un thriller scritto, diretto e prodotto dallo stesso Roth, con protagonisti: Keanu Reeves, Lorenza Izzo e Ana de Armas. Il film è stato presentato il 23 gennaio al Sundance Film Festival 2015, ma naturalmente non è ancora arrivato in Italia. 

LA RECENSIONE: 

Il caro Eli questa volta lascia a casa il sangue e gli sbudellamenti, decide invece di dedicarsi alla tortura psicologica e mentale, infatti le due carnefici non useranno coltelli, fruste o tronchesi per torturare il povero Reeves, questa volta lo strumento di tortura sarà Internet. Roth ci regala un thriller che riesce a mescolare tensione, sesso e un pizzico di umorismo, creando una pellicola che può ricordare il film "Funny Games" di Michael Haneke, ma dove i toni sono più alleggeriti e la trama è più giustificata. Infatti, al contrario del film di Haneke (dove la violenza era gratuita e ingiustificata), Roth sembra voler dare un movente a tutto quello che succede alla sua vittima, facendo dividere il pubblico tra chi lo compatisce e chi invece pensa che stia ricevendo la giusta punizione. Roth fa un ottimo lavoro di regia (aiutato anche dalla stupenda colonna sonora), sia nelle scene di violenza che in quelle di sesso, riesce a fare una buona costruzione e presentazione dei personaggi; facendoceli apparire prima in un certo modo e poi trasformandoli mano a mano che il film va avanti in quello che realmente sono.






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