venerdì 13 gennaio 2017

INEVITABILE - LA RECENSIONE

























IL NUOVO CORTOMETRAGGIO DISTOPICO DI DANIELE RICCI. 

TRAMA:

1996. Una sera come tante. Un uomo si trova nella sua cucina e si appresta a preparare la cena, ma improvvisamente il telefono squilla rompendo il silenzio. Dall'altra parte, solo un confuso crepitio. Attacca un po' perplesso e da poca importanza all'accaduto. Subito dopo qualcuno suona il campanello e quando egli si reca ad aprire trova davanti a sé
un bizzarro sconosciuto con uno strano sorriso che custodisce gelosamente una misteriosa valigia.



LA RECENSIONE: 

Dopo il suo ultimo cortometraggio, "Le Ultime Ore", Daniele Ricci e la Red Planet Video Production tornano con un nuovo lavoro, questa volta però niente noir e niente pistole, questa volta viaggiamo nel futuro, anzi, forse è meglio dire nel passato. 
Entrato in selezione ufficiale al Roma Web Award e al Los Angels Cine Fest, il nuovo lavoro di Ricci è una storia distopica ben ideata e diretta, con pochi attori ed una sola location, scarso budget ma buone idee, in poche parole l'essenziale per dare vita ad un buon corto di venti minuti. 
Ricci crea un'opera dalle atmosfere fumettistiche che strizzano l'occhio allo sci-fi contemporaneo, fa un buon uso della fotografia e sfrutta al massimo i due attori creando primi piani e dialoghi che non risultano mai banali. La cosa che colpisce di più è senza dubbio la cura e l'estetica che è stata data alle scenografia e agli oggetti di scena: la strana parete verde, il telefono vintage anni 90 e la misteriosa valigetta, perfettamente in tinta con la giacca dell'enigmatico personaggio. Facendo in questo modo Ricci riesce a far scorrere alla perfezione il corto, senza far mai annoiare lo spettatore e facendo in modo che si possa seguire al meglio lo svolgimento di una trama che, a prima vista, può sembrare banale, ma che invece nasconde proprio una sorpresa nel finale. 





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