domenica 26 ottobre 2014

BOYHOOD, IL FILM GIRATO IN 12 ANNI - LA RECENSIONE

SI SONO INCONTRATI OGNI ANNO PER 12 ANNI, CREANDO IL PRIMO FILM DOVE GLI ATTORI CRESCONO ED INVECCHIANO REALMENTE. 























TRAMA: Il film racconta la vita del giovane Mason e della sua famiglia, dagli otto ai vent'anni, attraversando i problemi familiari di Mason, i matrimoni sbagliati della madre, le mode generazionali e i cambiamenti politici e culturali del proprio paese.























RECENSIONE: Nell'estate del 2002 il regista Richard Linklater ha iniziato a girare un film unico nel suo genere, ogni anno per 12 anni ha incontrato gli attori per girare una serie di scene, per poi montarle e creare un film di quasi tre ore. 


Il film non fa altro che catturare delle situazioni, dei cambiamenti culturali, generazionali e politici dell'America. Nonostante il film non abbia una vera trama di fondo, il regista riesce lo stesso a farci seguire la storia del giovane Mason e della sua famiglia, senza farci annoiare e senza lasciare punti morti o noiosi. Nel film vediamo gli attori crescere, invecchiare e maturare, vediamo il mondo intorno a loro farsi largo con la tecnologia di internet e dei cellulari, vediamo i gusti culturali dei giovani mutare, vediamo il disastro dell'11 settembre per poi arrivare alla vittoria di Obama.
 Anche se il film si allontana molto dallo stile di cinema americano, per avvicinarsi molto di più a quello Europeo, è comunque una fotografia chiara e semplice della società americana, che può essere metaforizzata proprio in una scena del film; quando Mason compie 16 anni gli vengono fatti tre regali: una bibbia, un abito elegante ed un fucile da caccia. 






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