venerdì 13 marzo 2015

VIZIO DI FORMA, UN GIALLO MOLTO INCASINATO - LA RECENSIONE













UN GROSSO "CAOS CALMO" DIRETTO DA PAUL THOMAS ANDERSON E INTERPRETATO DA UN JOAQUIN PHOENIX IN CHIAVE HIPPIE.

TRAMA: Quando la vecchia fiamma del detective privato Doc Sportello si presenta inaspettatamente raccontando la storia del suo attuale compagno, il miliardario proprietario terriero del quale è innamorata, e delle trame di sua moglie e del suo ragazzo nel tentativo… beh, facile a dirsi per lei. Siamo alla fine degli psichedelici anni ’60 e la paranoia è all’ordine del giorno e Doc sa che “amore” è un’altra di quelle parole in voga in quel momento storico, come “trip” o “groovy”, che vengono usate a sproposito - solo che questa di solito porta guai.

















Dopo "Il Petroliere" e "The Master", il regista statunitense Paul Thomas Anderson, porta sul grande schermo il romanzo dello scrittore postmoderno Thomas Pynchon, con un cast che comprende: Josh Brolin,Owen Wilson, Reese Witherspoon, Benicio del Toro, Martin Short e uno stupendo Joaquin Phoenix nei panni di un investigatore privato acconciato come Neil Young. 


RECENSIONE: 

Bisogna ammettere che Anderson non è proprio un regista per tutti, è facile che divida il pubblico, visto che usa uno stile molto lento sia nelle scene di movimento che nei dialoghi.
Questa pellicola infatti possiamo dire che è in pieno stile Anderson, ha un ritmo lento e una durata veramente lunga, possiamo quasi dire che è un'opera diesel, ci mette un po' a partire, ma quando parte è veramente allucinante. Il film viene narrato da una voce fuori campo, ma non come in quei vecchi film noir degli anni cinquanta, è una voce dolce ma malinconica, sensuale ma innocente, che ci trascina in questa assurda storia composta di personaggi ancora più assurdi. Anderson non sembra chiedere allo spettatore di seguire la vicenda e la sua logica, ma sembra quasi che chieda di lasciarsi trasportare direttamente dalla storia, come fosse una favola. Ogni personaggio è assolutamente caratteristico e costruito alla perfezione, soprattutto il personaggio di Phoenix, che oscillando tra il malinconico e l'umoristico, crea un vero e proprio anti eroe che potrebbe anche diventare una leggenda. Molto belle le scenografie, i costumi e l'ottima colonna sonora in chiaro stile anni sessanta. Come ho detto prima sono sicuro che questa pellicola dividerà sicuramente il pubblico, ci sarà chi la amerà e chi la odierà, ma a mio parere sarà sempre meglio che passare inosservato.




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