domenica 5 giugno 2016

SOMNIA - LA RECENSIONE





















UNA BELLISSIMA FAVOLA DELL'ORRORE DIRETTA DA MIKE FLANAGAN. 

TRAMA:

Jessie e Mark perdono il loro unico figlio e per tentare di superare il dolore prendono con loro il piccolo Cody, rimasto orfano in seguito alla morte della propria madre. Amorevole come tutti i bambini, Cody però non ama dormire: ogni volta che si addormenta, i suoi sogni e i suoi incubi prendono forma e si manifestano fisicamente, portando con loro finte speranze e demoniache presenze… 






















LA RECENSIONE: 

Diciamo subito che quando un regista riesce a citare un film di William Castle (La Casa dei Fantasmi), in una sua opera, si capisce già che è uno scalino sopra a tanti altri suoi colleghi usciti negli ultimi anni (un po' come aveva fatto la Kent in Babadook: dove si vedeva in televisione una scena di "I tre volti della paura" di Mario Bava). 
Altri punti in comune con il piccolo gioiellino della Kent sono senza dubbio il mostro nero dei sogni, il bambino apatico e il rapporto madre figlio che il regista riesce a mettere in scena, il tema invece del grande potere nelle mani di un bambino che non sa controllarlo e che ha bisogno di una figura guida che gli insegni a gestirlo ricorda molto l'episodio di Joe Dante intitolato "Prigionieri di Antony", presente nel film "Ai confini della realtà". 
Con una messa in scena in stile horror e una bella fotografia, Flanagan riesce a raccontarci una bellissima favola oscura divisa in due parti: nella prima vediamo la magia dei sogni prendere vita e nella seconda vediamo tali sogni trasformarsi in terribili incubi che si portano via le persone nel cuore della notte. 
Il regista gira quasi sempre con l'inquadratura fissa, fa crescere lentamente la storia e ci mostra un interessante costruzione dei personaggi; non siamo di fronte alla classica famiglia borghese americana perfetta e sorridente, vediamo invece due genitori (in particolare la madre) distrutti psicologicamente per la perdita del loro primo figlio,  i quali, non appena scoprono gli immensi poteri del nuovo bambino, cercano in ogni modo di sfruttarlo per attenuare il loro dolore, non capendo invece che si tratta solamente di una serenità artificiale e che non c'è niente di vero o di reale in tutto quello che vedono materializzarsi.  
Fantastico il finale (niente spoiler), che riesce a dare un tono di serenità che non ci si aspetterebbe mai da un film del genere e che rende "Somnia" un horror molto più originale di tanti altri usciti negli ultimi tempi. 


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